Geologia e Miniere - Museo Raimondi

Geologia e Miniere

La configurazione geofisica del territorio andino fu uno degli aspetti che maggiormente destarono l’interesse di Raimondi. Come lui stesso ebbe a dire, i suoi primi studi in questo campo attirarono la sua attenzione non solo sulla grande abbondanza di risorse minerali, ma anche sul modo capriccioso in cui si sovrapponevano e si relazionavano tra loro i diversi strati geologici . Questa impressionante “rivoluzione geologica” è il risultato dell’attività delle forze tettoniche che contribuirono alla formazione delle Ande.

A poco a poco, questo complesso mosaico geologico acquistò coerenza come risultato delle sue osservazioni scientifiche. Così i massicci montagnosi che attraversano il Perú rivelarono i suoi segreti: rocce cristalline e dioritiche definiscono il litorale della costa; la catena occidentale della cordigliera è ricca ovunque di preziosi minerali metallici; la catena orientale, la più antica della cordigliera andina, è costituito di ardesia e roccia granitica, dai cui scoscesi fianchi le piogge liberano l’oro che è trascinato all’Atlantico confuso con i sedimenti degli splendidi e giganteschi fiumi amazzonici.

La vastità del contributo scientifico di Raimondi, in questo campo, gli valse essere considerato come l’autore del più completo inventario delle risorse minerarie del Perú. Nessuno mai come lui, prima o dopo, ha potuto neppure eguagliare le sue conoscenze sulle caratteristiche e la distribuzione dei minerali del nostro Paese. La sua opera “Minerali del Perú” descrive una selezione di 652 campioni preparati da lui stesso per la esibizione nella Mostra Universale di Parigi nel 1878. Risalta in questo volume la presentazione di evidenze e analisi conclusive a favore dell’origine organica del guano. Con esso pose fine alla controversia promossa da coloro che postulavano origini diverse per quel tanto apprezzato minerale. E’ da risaltare che la mostra di Parigi fu considerata come la migliore del suo genere in questo significativo evento.

La validità delle conoscenze di Raimondi sui minerali come risorsa fondamentale per lo sviluppo del Paese risultò evidente quando si pianificò la costruzione di alcune ferrovie in regioni dove lo sfruttamento delle miniere poteva raggiungere un livello significativo. Per esempio, la sua importante opera “Il dipartimento di Ancash e le sue ricchezze minerarie” furono patrocinata da Enrique Meiggs, principale sostenitore dello sviluppo ferroviario nel nostro Paese durante il secolo XIX.

Nella lunga lista di pubblicazioni di Raimondi, i suoi appunti dedicati alla geologia e mineralogia, occupano un posto preponderante: “Relazione sull’esistenza del guano nelle isole di Chincha”, “Manipolazione del Guano”, “ Acque potabili del Perú”, “Acque minerali del Perú”, “Miniere d’oro del Perú”, “Memorie su Cerro de Pasco e le montagne di Chanchamayo”, “Studi sopra il Magistral che si utilizza nel trattamento dei minerali d’argento”, etc. A queste dobbiamo aggiungere altre edizioni pubblicate postume, come i volumi IV e V di “Il Perú”, o il tomo II dell’opera “Minerali del Perú” compilato, rivisto e stampato dal prestigioso geologo Jorge A. Broggi.

La descrizione sistematica della natura nella quale è stato impegnato Raimondi acquistò nella sua dimensione geologica una delle sue prospettive più rilevanti: la caratterizzazione e la definizione dei componenti naturali che definiscono l’ambito territoriale del Perú.

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